Titolo

Progetto Educativo

Corpo

Scuola non statale paritaria, il Collegio San Francesco si inserisce nel sistema scolastico nazionale in spirito di collaborazione con le altre scuole statali e paritarie del territorio. 

E' innanzitutto frutto della secolare tradizione educativa della Congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo – comunemente chiamati Padri Barnabiti dal nome della prima chiesa da loro officiata in Milano (l’attuale chiesa dei ss. Paolo e Barnaba in via della Commenda) – fondata intorno al 1530 da sant’Antonio Maria Zaccaria (1502-1539), medico, sacerdote e formatore di forti coscienze cristiane, insieme con Giacomo Antonio Morigia e Bartolomeo Ferrari. Essi precorsero la riforma tridentina e diedero vita a tre sodalizi: i Barnabiti, le Suore Angeliche e i Laici di San Paolo.

L’educazione dei giovani nella scuola si fonda su alcuni principi generali che qualificano il tradizionale progetto educativo della Congregazione e impegnano l’intera comunità scolastica degli educatori – sia religiosi sia laici – degli alunni e delle famiglie.

Tali principi, oltre a riconoscere i diritti fondamentali della persona e della famiglia all’educazione, tengono conto dell’accresciuta incidenza della scuola nella formazione della persona e della società. Delineano dei percorsi educativi mirati alla formazione della persona nella sua interezza attraverso lo studio come strumento di libertà.

Principi pedagogici

Lungo la loro storia i barnabiti hanno maturato, attingendo alle risorse del pensiero filosofico, teologico e pedagogico e ad una prassi variegata e complessa, una visione dell’uomo che costituisce l’orizzonte vitale delle scelte pedagogiche e metodologiche del Collegio San Francesco oggi.

I punti di riferimento fondamentali della visione dell’uomo a cui le concrete pratiche educative del Collegio fanno riferimento sono quelle di un uomo che:

  • riconosce nella condivisione con il fratello un momento essenziale della propria crescita e della propria vita;
  • comprende e vive con allegria la propria vita come offerta ai suoi fratelli, e trova in questo una ragione di felicità e realizzazione;
  • integra nel suo bagaglio ideale e nel suo sforzo creatore i valori di amore, giustizia, libertà e speranza;
  • cosciente della permanente offerta che Dio fa di nuove opportunità, cerca continuamente di rinnovarsi e crescere;
  • cosciente della sua individualità e irripetibilità, sa di non essere un solitario, ma un essere sociale, una ‘persona’.
  • ha, con il suo ambiente culturale e sociale, una relazione serena e critica allo stesso tempo, secondo l'invito paolino "Esaminate ogni cosa e tenete ciò che è buono" (1 Ts. 5,21).

I principi pedagogici di riferimento per la nostra azione educativa sono tre:

1.    La scelta di metodi educativi attivi:

I bambini, i ragazzi e i giovani non sono meri recettori di un sapere intellettuale, esperienziale o morale, ma sono coinvolti, secondo le specificità delle diverse età, nel processo dell’elaborazione intellettuale, dell’apprendimento dall’esperienza e della ricerca del bene.

2.    Il clima di familiarità:

Per clima di familiarità si intende un preciso clima educativo caratterizzato da:

-    Un rapporto educativo che, consapevole sia delle asimmetrie di età, esperienza, intenzionalità e cultura fra educatore ed educando sia della dimensione di autorità, privilegia una modalità relazionale  secondo le forme della vicinanza, della condivisione, dell’attenzione, dell’autorevolezza, della testimonianza, della coerenza, della competenza.
-    Un rapporto interpersonale fra educandi caratterizzato dal lavorare insieme, dalla solidarietà, dall’amicizia, dalla fraternità.

3.    Il valore della libertà:

Il modo di entrare in una relazione e in una progettualità educativa proprio e specifico dello stile barnabitico è lo stile della libertà.
Tutto è presentato ai bambini, ai ragazzi e ai giovani – secondo le caratteristiche di ogni età – nel segno dell’invito e della proposta, motivata e appassionata, ma sempre rispettosa della libertà e sempre capace di cogliere nella diversità delle scelte di ogni persona ciò che mantiene aperta un’amicizia umana.

Principi metodologici

Nel concreto della pratica educativa tre sono i principi metodologici di riferimento:

1.    La globalità

Nello stile dei Padri Barnabiti ogni progetto e ogni relazione educativa assume come riferimento la crescita globale della persona in tutte le sue dimensioni. Si tratti di attività sportiva o di gioco, di scuola o di festa, di un’escursione o di una conferenza al centro dell’azione educativa vi è sempre la persona nella sua globalità.

2.   L'integrazione

La crescita globale  avviene se le varie dimensioni psicologiche, esperienziali, ideali, intellettuali,  religiose sono condotte ad una integrazione e ad una sintesi personale reale e concreta.

3.    La continuità

Educazione globale e integrazione si realizzano solo a condizione di una continuità di esperienza educativa nel tempo. Non si tratta di una continuità ‘esteriore’  e monotona che ripete sempre le stesse cose, ma di ‘dare  tempo’ perché ogni persona con i suoi ritmi e le sue particolarità  possa giungere ad una comprensione unitaria e globale della propria vita.

4.    La progettualità

Tutto questo si realizza in una modalità di lavoro educativo fortemente progettuale dove tempi, ruoli, responsabilità, compiti, obiettivi, modalità sono ben precisati, decisi nelle sedi proprie, continuamente monitorati e opportunamente verificati.

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La scelta del San Francesco è quindi una scelta dell’educazione barnabitica

"L'educazione barnabitica non si impone: essa si deposita lentamente e profondamente nell'anima; si infiltra e scivola in noi senza scosse, senza pretese e senza paura. La si assorbe come un alimento che è appetitoso e fortificante. Essa rispetta la libertà e si adatta al temperamento di ciascuno. Non sogna di avere ragione contro la natura, ma lavora pazientemente per rendere la natura ragionevole".
 

I principi antropologici_ScuolaLodi

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